Diciamo la verità: se il presidente di giuria fosse italiano e premiasse la ex-morosa, anch’essa italiana, con un film pretenzioso e noiosissimo, senza alcuna idea, ad un festival del cinema internazionale, grideremmo alla solita mafietta che ci squalifica agli occhi del mondo.
Poi ci pensiamo, e in effetti Tarantino è italiano, Coppola è italiana, il festival è italiano (oltre che internazionale). E il film è bruttissimo e senza idee. In compenso, poiché prende in giro i telegatti (con 10 minuti di satira triste, trita, vecchissima e bruttissima), come non premiarlo con il leone d’oro? O di balsa.
Ho sempre creduto che Tarantino fosse un abile umorista. Mi ricredo sull’abile.